La principessa delle nevi
Martina Blaas - la gattista dell' Alto Adige
In Alto Adige sono moltissimi gli uomini che lavorano per preparare piste da sci perfette. E da poco, tra i gattisti, c’è anche una donna!
È buio. Il silenzio che fino ad un attimo fa avvolgeva le piste viene rotto da lei, da Martina Blaas, che ha appena messo in moto il suo gatto. Tra qualche ora la neve tornerà ad essere tirata e battuta. Perfetta.
Immaginate la distanza che collega Bolzano a Palermo. Sono circa 1.500 chilometri. Ecco, le piste da sci dell’Alto Adige sono complessivamente lunghe così tanto! E tra i numerosi custodi della neve, che ogni sera con pazienza e abilità tirano e battono le piste, c’è Martina Blaas, appena venticinquenne. Il suo lavoro comincia al calar del sole, appena gli skilift del comprensorio sciistico di Carezza hanno terminato l’ultimo giro.
Principessa in rosa
L’Alto Adige conta trenta comprensori sciistici, suddivisi più o meno in due grandi aree: l'Ortler Skiarena e il Dolomiti Superski, il più grande carosello sciistico del mondo. Il buio avvolge ogni cosa, gli impianti si fermano e sulle piste arrivano i gatti delle nevi guidati dai loro uomini. E da Martina. “Spesso mi sento una principessa –racconta ammiccando, consapevole di aver scelto una professione prettamente maschile –. Quando chiedo aiuto, i miei colleghi arrivano di corsa!”
Non fu una sorpresa quando Martina, lo scorso inverno, iniziò a guidare un gatto delle nevi. Per ben 5 anni si è seduta ogni sera accanto ad un suo amico gattista e ora ha finalmente ottenuto anche lei un impiego al comprensorio sciistico di Carezza. Per guidare un gatto delle nevi non serve una patente speciale, ma molto coraggio. Non è certo cosa semplice percorre in salita e in discesa certe pendenze…
Serve molta, molta, molta pratica
Il lavoro principale viene svolto da una lama, che sposta la neve lì dove serve e da una fresa che produce dei solchi sul manto. Se tutto viene fatto alla perfezione, gli sci e le tavole da snowboard scivoleranno a meraviglia!
Sembra facile, ma non lo è affatto. Gli occhi di Martina non si staccano dal manto bianco. “Non sai quante volte sono rimasta bloccata” confessa ridacchiando. Per una battitura ben fatta si devono tenere in considerazione umidità, temperatura, freschezza e altezza della neve. Ogni singolo fattore va valutato costantemente per ottenere i migliori risultati. Nella battipista si trova una consolle piena di pulsanti e leve.
“Questo pulsante, per esempio, aziona una fresa posteriore che solca i due binari sulle piste da sci di fondo” spiega Martina.
Pericoli in agguato
“Una fune aiuta a mantenere stabilità ed evita al gatto di scivolare su forti pendenze o quando sposta grandi masse di neve – racconta Martina –. Quando non è in tensione, il cavo d’acciaio rimane morbido sul terreno, praticamente invisibile. Gli sciatori che non lasciano le piste quando entrano in azione i gatti delle nevi, non si rendono conto del pericolo che corrono…”
Non solo neve
Martina spera di potersi dedicare tra qualche anno esclusivamente alla preparazione delle piste, magari guidando un veicolo più grande. Per ora sfrutta le sue mattinate per svolgere altri lavoretti a Nova Levante, le piace il contatto con la gente.
Gli specchietti rosa sono appena visibili nell'oscurità mentre Martina spegne il motore e rivolge uno sguardo pieno di soddisfazione alle scintillanti scanalature che ha appena lasciato sulla neve. Anche oggi la sua missione è compiuta.